Il rapporto di coppia dopo la nascita di un figlio

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Un figlio mette a dura prova il rapporto di coppia

Oggi sono esattamente 3 anni e mezzo che è nato Andrea. Tre anni e mezzo di pura gioia e adrenalina per me e per Simone. Però, c’è da fare una precisazione. Dopo la nascita di un figlio, in modo particolare il primo, il rapporto di coppia ha un contraccolpo notevole diciamolo. Non nascondiamo la testa sotto la sabbia. È come una tromba d’aria, passa travolge tutto e di quello che c’era prima non rimane più niente.

Il rapporto di coppia dopo la nascita di un figlio
Il rapporto di coppia dopo la nascita di un figlio

Forse con il secondo figlio si dovrebbe essere un pochino già rodati, ma le difficoltà si incontrano lo stesso e pure di più (chiedete ad Ilaria lei vi saprà dire). Si è messi a dura prova e se l’affiatamento, l’amore, chiamatelo come volete, non è dei più solidi, si può incappare i notevoli problematiche.

Per prima cosa non credete mai a chi vi dice che va sempre tutto bene, che il bimbo dorme 10/12 ore filate per notte, che durante il giorno dove lo mettono ci sta senza problemi. Non è possibile. O hanno una grandissima fortuna ( per non dire culo!😆) o sono tutte balle! Diffidate.

Prima che nasca un bimbo l’equilibrio da mantenere è solo tra due persone, LA COPPIA.

Ci si ama alla follia, ci si dona l’uno all’altro totalmente. Per quanto mi riguarda, avendo orari di lavoro completamente diversi, già prima il tempo trascorso insieme era poco ma di qualità, figuriamoci ora. Bisogna esser bravi a ritagliare dei momenti da dedicarsi ma vuoi la stanchezza giornaliera, vuoi la mancanza di sonno, vuoi che il tempo per te mamma/donna è risicato forse verso le 23:00, vuoi non farti partire l’embolo dell’incazzatura in trenta nanosecondi se appena ti viene fatto notare qualcosa che non va?

Io, come penso avrete capito, faccio parte di questa categoria!

Sono un po’ fumantina di carattere😤 lo so, mi arrabbio, mi sfogo, ma dopo 10 minuti è passato tutto. Ecco mio marito è l’opposto 😨. Quindi vi lascio immaginare!

Però il bello è anche questo, siamo opposti. Sai che noia, la casa del mulino bianco non esiste e non fa nemmeno per me! Certo si vivrebbe un po’ più tranquilli ma conoscendomi poi mi stancherei presto!

Il rapporto di coppia dopo la nascita di un figlio: come si cambia

Con la formazione della nuova famiglia e di un nuovo equilibrio, il rapporto di coppia ne risente e la coppia inevitabilmente è messa da parte. Tutta l’attenzione è concentrata sul nuovo arrivato. Non è semplice, i primi mesi sono duri da affrontare. Bisogna contare sull’intelligenza del marito o compagno, affinché possa comprendere la situazione ed essere d’aiuto. È  brutto dirlo ma, i primi periodi di vita del piccolo, molte volte i papà sono messi da parte. Si crea talmente uno stretto legame tra madre e figlio che è difficile da comprendere. Io sono stata fortunata, Simone si è sempre dato da fare quando vedeva che io ero stanchissima.

Per l’uomo ritagliarsi del tempo libero è sempre più facile che per una donna. In teoria l’uomo esce la mattina per recarsi al lavoro e prima di rincasare vuoi non sfogarti con 1 ora 1/2 di palestra o nuoto o calcetto?
La donna ( la maggior parte ) NO. Già sul finire della giornata lavorativa pensa ad andare subito a casa per preparare la cena, rassettare le stanze, fare o stendere la lavatrice. Per poi giocare con i/il bambini /o metterli a nanna e sistemare la cucina. Praticamente fa già palestra così con tutto questo correre.

Prendersi uno spazio è una necessità anche della mamma / donna per non impazzire! Il desiderio prima o poi arriverà. Che possa essere un aperitivo con le amiche, dedicarsi ad uno sport o ad un hobby, o semplicemente una cena a due.

Sempre con rispetto e sincerità che, per me, sono le due regole basilari per far durare il matrimonio. Senza non si va da nessuna parte. Concordate con me? 😉

Irene ▪ viaggi da mamme ▪ 

2 Comments

  1. Lorenzo Galimberti says:

    Irene, mi piace il tono anche autoironico con cui descrivi il “genitore femmina”, anche detto mamma, ma mi trovi meno allineato sul ruolo del genitore maschio, anche detto papà.
    Io appartengo alla categoria “padri presenti” perché ho la fortuna di fare un lavoro autonomo, quindi ho potuto e posso gestire il mio tempo a beneficio della famiglia allargata (nessuno escluso) e per fortuna di mia moglie tutto ciò che riguarda la casa è da sempre presidio comune, fatta salva la cucina che è il mio antro.
    Detto ciò conosco anche tanti padri che, come me, si spendono al pari delle mogli (a volte di più) per la gestione del nucleo allargato, dal cambio del pannolino, alle sveglie e veglie notturne ed alla lunga lista di oneri che si presentano con la nascita.
    I figli arrivano a ribaltano gli equilibri ma è anche vero che se si parte da una situazione anacronistica, in casa fa tutto la moglie nonostante lavori, non ci si può certo aspettare che le cose cambino in meglio quando la parola mamma soppianta quella di moglie.
    Un consiglio che mi sento di dare alle future mamme è di scegliersi il principe azzurro che sia anche un po’ cenerentolo così da passare alla fase genitoriale con maggior serenità… e magari con qualche ora settimanale di pilates, yoga, spinning e nuoto… ma anche boxe, skate o burraco 😀

    1. Irene says:

      Lorenzo, sono convinta che ci sono uomini che aiutano la propria moglie sia nelle faccende di casa sia con i figli. Me lo auguro proprio! La mia era un’osservazione molto ampia. Infatti, per quanto mi riguarda io mi reputo fortunata. Mio marito non saprà fare tutto, ma con Andrea mi ha sempre dato un grosso aiuto! Lo suggerisco anch’io il cenerentolo “Ragazze trovatevi un uomo che sappia anche cucinare e stirare! Statene certe…avrete vinto al superenalotto !

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