L’avventura del piccolo chimico: lo svezzamento
Ecco che anche con Emma è arrivato il momento di iniziare lo svezzamento.
Quando allatti non vedi l’ora della pappa, almeno così è stato per me che di allattare ero un po’ stanca. Poi “prima pappa” mi sembrava volesse dire, per Nicolò, che stava diventando grande. Ero addirittura emozionata😢
Quando la pediatra ti consegna il foglio delle modalità di preparazione cominci a preoccuparti. Non avevi calcolato il fattore tempo ⌚.
Da perfetta mammina quale vuoi essere ti alzi la mattina, cambio pannolino, poppata mattutina, e poi via con il brodo.
Pela la patata e la carota, lava bene tutto, zucchine, erbette e sedano, aggiungi l’acqua e vai! Terminata la cottura verifichi orgogliosamente il tuo operato e cosa scopri?
Che dopo la cottura il brodo sarà sufficiente per due pasti😢.
Così dopo mattinate a fare brodi e passare verdure a mano per evitare che entri l’aria nel pancino mi è venuto un lampo di genio. Ma neanche… di praticità.
Devo cominciare a lavorare e non posso tornare dal lavoro e mettermi anche a fare quello. Voglio godermi il tempo con Nicolò.
E così la sera coinvolgo subito Fabio nell’operazione e cominciamo a lavare e sbucciare le verdure, metter su pentoloni. A brodo pronto passiamo le verdure e prepariamo l’armamentario: sul tavolo una distesa di vasetti. Si parte con le porzione del brodo e poi della verdura. Tappi ben pressati e… via nel freezer.
Morale: se volete fare un figlio e dovete cambiare il frigorifero… non sottovalutate l’importanza del freezer 😉.
A parte l’abilitazione a sguattera in cucina è stata un esperienza facile. Nonostante l’ansia del rifiuto, Nicolò ha accettato tutto subito dal primo giorno… e per il momento anche per Emma sembra sia filata liscia. E voi che esperienza avete da raccontare?
Ilaria ▪ viaggi da mamme ▪
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