Miniera di Gambatesa: gita nel cuore della terra

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Miniera di Gambatesa: alla scoperta di un mondo scomparso.

Quest’oggi Federica ci racconta di un’esperienza inusuale vissuta insieme alla sua bimba Giulia e a suo marito: la visita alla Miniera di Gambatesa. Un museo minerario a cielo aperto a Ne, un paesino nell’entroterra di Lavagna in Liguria. Una bellissima idea per una gita in famiglia tra divertimento e conoscenza.

Gambatesa
Federica e Giulia all’ingresso della miniera

Miniera di Gambatesa come arrivare

L’uscita autostradale consigliata è Lavagna che si trova a circa 40 km da Genova in direzione levante. Una volta usciti seguite le indicazioni per Cogorno-Val Graveglia. Anche senza navigatore la miniera si raggiunge tranquillamente in quanto il percorso è ben segnalato.

All’ingresso troverete un’ampia zona dove poter parcheggiare la propria auto e poi una scalinata vi porterà direttamente all’entrata della biglietteria.

Miniere di Gambatesa: itinerario

Per accedere alla Miniera Gambatesa eravamo dotati di caschetto protettivo. Abbiamo preso il convoglio minerario originale che ci ha portato fino al cuore della montagna per poi proseguire a piedi insieme ad una guida che ci ha fatto conoscere questo patrimonio minerario. La locomotiva ed i suoi vagoni sono gli originali dell’epoca, vincolati dalla Soprintendenza dei beni culturali, non possono essere modificati.

Miniera di Gambatesa
Federica e Giulia sul trenino nella miniera

Dalle rocce della miniera estraevano il manganese, importante elemento con molteplici usi tra cui rendere i vetri delle nostre finestre bianchi, fissare i colori nelle ceramiche ed aumentare la qualità dell’acciaio. Questa miniera raggiunse la sua massima produzione proprio durante i periodi bellici in quanto il manganese era fondamentale per gli armamenti.

Il percorso al 3° piano della miniera Gambatesa

La miniera è divisa in 7 livelli per un totale di 25 km di gallerie ottenute con il duro lavoro degli uomini. Il nostro percorso si svolge nel 3 livello (i due piani inferiori sono allagati e i quattro piani superiori non sono accessibili al pubblico).

Miniere di Gambatesa
Ingresso galleria

Lungo il primo tratto abbiamo potuto notare dei pozzi che hanno la funzione importantissima di purificare l’aria all’interno. Oltrepassati i 10 metri dall’ingresso l’aria è purissima perché circola liberamente tra le gallerie. D’estate l’aria calda è più leggera quindi si introduce dai pozzi in alto, quelli in prossimità della superficie. Una volta all’interno si raffredda e fuoriesce da dove si entra. In inverno invece succede il contrario: l’aria fredda più pesante entra dall’ingresso principale, si riscalda e sale uscendo dai pozzi in superficie.

Questa circolazione perfetta si blocca in autunno e primavera quando la temperatura interna ed esterna è la stessa: proprio per questo motivo, in queste due stagioni, i minatori sospendevano gli scavi perché l’aria era irrespirabile.

Miniera Gambatesa
Galleria della miniera

La Botte a Castello, sostegni ingegnosi nella miniera

Proseguendo il cammino incontriamo delle strutture di legno, chiamate “botte a castello”, che servivano sia a sorreggere la montagna quando i minatori si allargavano molto con lo scavo sia come sistema di allarme.

Come materiale utilizzavano il castagno perché, oltre ad essere facilmente reperibile in zona, resisteva molto più a lungo in ambienti umidi come la miniera. Nella sua anima troviamo il tannino, sostanza che schiacciata emette un forte scricchiolio.

Se la volta iniziava a crollare la botte iniziava a cantare-scricchiolare. Solo successivamente sono stati introdotti i semafori.

Come lavoravano nella Miniera di Gambatesa

All’interno della miniera il buio era totale ed i minatori si portavano una lampada ciascuno per avere una piccola fiammella. Ora immaginatevi una specie di caffettiera napoletana con il carburo al posto del caffè. L’acqua cadeva a goccia all’interno dello scomparto del carburo e con una piccola scintilla partiva la fiammella. La lampada oltre ad illuminare parzialmente la zona di scavo serviva anche come orologio. Al mattino i minatori partivano con 3 dosi di carburo, della durata di 4 ore ciascuna, cosi per sapere a che ora dovevano uscire controllavano la quantità di carburo ancora presente nel loro sacco.

Durante i primi anni di scavi il minatore era solo nella sua zona di estrazione e scavava con una punta ed una mazza. Sempre a mano caricava le pietre sul carrello e lo spingeva fuori. Gli avanzamenti erano di 50-60 cm in 9-10 giorni.

Successivamente si decise di lavorare in coppia: un minatore davanti, reggendo sulla spalla una lunga punta, e dietro il secondo minatore picchiava sulla punta impugnando una grossa mazza. Molto tempo dopo introdussero i compressori ad aria compressa e le esplosioni con la dinamite.

la miniera
Punto di lavorazione

Gambatesa: curiosità sulla miniera

Eccovi una curiosità scoperta mentre visitavamo la miniera Gambatesa. I minatori ogni mattina, prima di iniziare a lavorare, omaggiavano di una moneta Santa Barbara, loro protettrice, per scongiurare incidenti. Il denaro veniva appunto gettato nei pozzi.

Potevamo non farlo pure noi prima di addentrarci nel cunicolo scavato nella montagna? L’usanza scaramantica non si discute!

Chi lavorava in miniera?

Nella miniera lavoravano circa 600 persone tra manovali, minatori e cernitori. I primi si occupavano della manutenzione delle gallerie e della costruzione delle botti a castello, i minatori si dedicavano agli avanzamenti mentre i cernitori erano solo donne ed avevano un ruolo molto importante.

Le donne non potevano entrare in galleria perché all’epoca si pensava che portassero sfortuna. Cosi con qualsiasi condizione meteorologica lavavano e selezionavano il materiale migliore all’esterno delle miniere. I pezzetti buoni li mettevano all’interno di ceste mentre lo scarto lo gettavano.

Miniere di Gambatesa: consigli utili

Il mio consiglio è quello di partire ben organizzati in quanto la temperatura all’interno scende di parecchi gradi. Noi indossavamo felpa e giacca a vento durante la visita dentro la montagna (in un anomalo giorno di luglio un pochino fresco). Poi una volta fuori il clima mite ci ha permesso di rimanere con la felpa. Ricordate inoltre di indossare scarpe comode in quanto il percorso lungo i binari è a tratti fangoso.

La struttura è dotata di due aree attrezzate con tavoli e panche dove poter pranzare in tranquillità: la prima vicina al bar e l’altra vicino all’impianto di frantumazione.

Miniere Liguria
Miniera di Gambatesa

In questo periodo post Covid-19 ogni accesso al sito minerario avviene in piccoli gruppi insieme ad una guida. Chiamate prima di recarvi alla miniera per verificare che ci sia ancora disponibilità di posti.

Miniere Liguria: il nostro parere

Abbiamo passato una bella giornata tutti e tre insieme tra divertendoci e imparando nozioni nuove. La visita è particolarmente adatta ai bambini grazie alle guide preparate che trasformano l’accaduto in divertenti storie. Il piccolo tragitto in treno ha affascinato e incuriosito Giulia regalandole grandi sorrisi di stupore.

Voi avete mai visitato queste miniere in Liguria? Fatecelo sapere nei commenti!

Irene e Federica ▪ viaggi da mamme ▪ 
(Foto di Federica, testo di Irene e Federica)

Mi chiamo Federica, sono sposata da 5 anni e da 4 sono mamma di Giulia. Adoro viaggiare con la mia famiglia, alla scoperta di luoghi nascosti ed emozionanti. Ho scoperto questa passione nel periodo scolastico, grazie alle gite. Ho vissuto periodi in famiglie europee per apprendere le loro culture. Viaggio per aprire la mente e tornare con un bagaglio di nuove emozioni da poter condividere con voi.

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