Come essere un bravo papà oggi
Oggi è la festa del papà e come in questo post (dove vi raccontavo Simone nelle vesti di papà) oggi faccio le mie considerazioni in merito. Secondo voi che caratteristiche devono avere i papà? Diciamo che i papà di oggi sono cambiati radicalmente rispetto alla generazione precedente. Sono molto partecipi alla vita dei figli e alla loro educazione. In questo ci tengo a precisare che non sono meno importanti delle mamme, anzi.
Rispetto ai nostri padri, questi dei giorni d’oggi, si destreggiano tra pannolini, cellulare, valigia ventiquattr’ore e carriera.
Ma allora come essere un bravo papà? Qui di seguito trovate dei miei liberi pensieri che possono essere racchiusi in 5 punti.
Come essere un bravo papà: le 5 regole
Instaurare una relazione di fiducia e affetto
Essendo molto coinvolti nel ruolo di papà, i padri odierni rifiutano il modello autoritario ma bisogna fare attenzione a non essere troppo papà “amici”. Il papà deve mantenere sempre un ruolo autorevole, continuando ad avere coerenza nelle proprie decisioni.
Un tempo invece il papà era autoritario e ciò che decideva era legge senza margine di discussione (tipo il mio!). Comportarsi da “papà amico”, con i figli piccoli può andar bene ma con quelli un po’ più grandicelli è un rischio. Bisogna ricordare che di amici ne possono avere molti ma di padre uno solo!
Ora se ci penso bene, la stragrande maggioranza delle coppie fa un figlio come a completare un ciclo. Prima devi avere una casa, poi avere una tranquillità economica (che oggigiorno è cosa rara). Il figlio diventa sì cercato ma programmato dopo diverse fasi di vita. Questo esempio calza perfettamente per me e mio marito. È la verità. Quanti di voi hanno fatto queste considerazioni prima di volere/cercare un figlio?
Io ricordo mio padre quando si alterava, non c’era troppo da controbattere. E poi smettiamola di dire che la sgridata fa soffrire i nostri figli, non è vero che poi non ci amano di più.
Recentemente ho letto un articolo, da qualche parte non ricordo, dove studiosi suggerivano sì di rimproverare quando ce n’è bisogno ma di ricordare alla sera, al momento della nanna ai propri figli, quanto gli si vuole bene. Loro ricorderanno questo prima di addormentarsi. Io lo faccio ogni sera.
In sintesi al padre compete condividere esperienze, giocare, nel tempo libero fare tante cose con i propri figli mentre la mamma ha il compito “principale” di chiacchere e sentimenti. Questo risulta più indicato per chi ha figli maschi! Certo perché con un maschio gli dai un pallone e vai a giocare, con la femmina si fanno chiacchere e coccole.
Papà presente e coerente
Premessa. Nessuno ha mai detto che fare i genitori ed educare sia un compito semplice. Per entrambi i sessi. Assolutamente no. Ma una cosa deve essere chiara a questi padri dei giorni nostri, non si possono sostituire alle mamme in tutto e per tutto. Come ho scritto prima il padre deve essere autorevole che in sintesi significa anche essere presente, far sentire l’attenzione nei riguardi della famiglia. Coerente, cioè non cambiare continuamente idea altrimenti si rischia di non essere attendibile agli occhi del figlio.
Accettare la personalità del figlio e ascoltarlo
Per un figlio è importante che si senta ascoltato e capito. Più crescono, più si fanno strada i loro gusti e le loro idee. Vanno assecondate, accettate, spronate o meno a seconda dei casi.
Non proiettare le proprie aspirazioni
Questo è un concetto basilare. Molto spesso i papà, verso i figli maschi, commettono questo errore cioè di proiettare sul figlio un’ idea di maschio che è propria senza tener conto del carattere del bimbo. Ogni essere umano, invece, è diverso l’uno dall’altro.
Giocare con lui
Giocando, in particolare facendo la lotta tra papà e figlio, si comunica affetto. Ogni giorno bisognerebbe ritagliarsi del tempo per giocare assieme al proprio figlio. Il gioco e i vari sport servono anche per insegnargli le regole.
Non esiste un manuale per essere un buon padre. Di certo questi punti aiutano a mettere a fuoco le cose importanti da attuare per poter avere una crescita parallela insieme al proprio figlio serena e unita.
Certo questo fino a quando arriveranno i quindici anni di vostro figlio e con l’inizio dell’adolescenza (quindi con gli ormoni in subbuglio) dovrete essere pronti che tutto quello che avrete fatto verrà più volte messo in discussione. E se anche siete stati dei bravissimi papà di certo qualche volta i vostri figli la penseranno in maniera diversa dandovi dell’idiota, dell’ottuso e antipatico!
Irene ▪ viaggi da mamme ▪
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